Sostenibilità

Modelli di sostenibilità a misura di PMI

by Antonio Candotti Partner e Head of ESG per WST
03 luglio 2024
4 min
03 luglio 2024
4 min

Modelli di sostenibilità a misura di PMI

Sono Antonio Candotti, partner di uno studio legale fiscale che si chiama WST. In particolare sono responsabile dell'area che si occupa di rischi, compliance e sostenibilità.

Tre macro direttrici sul tema sostenibilità

Il contributo che mi è stato chiesto, riguarderà sostanzialmente tre macro aree di interesse, tre macro direttrici sulla tematica della sostenibilità.

1) La prima: il passaggio nei temi di sostenibilità da una dimensione sostanzialmente volontaristica ad una di compliance.

2) La seconda: come di fatto questo cambiamento sta impattando sulle aziende, sul loro percorso di adozione di un modello di business sostenibile. Quindi cosa sta cambiando nelle aziende adeguandosi a queste tematiche di sostenibilità.

3) La terza: cosa vuol dire, in termini di opportunità ma anche di difficoltà, investimenti eccetera, per le imprese, e in particolare per le PMI, adeguarsi a questi obiettivi di sostenibilità.

La nascita del dibattito sullo sviluppo sostenibile

Partendo dal primo punto, la tematica della sostenibilità nasce a fine anni '60-'70 del secolo scorso, quando si aprì un dibattito sui limiti dello sviluppo. Il nostro è un pianeta finito: materie prime, energia eccetera, sono incompatibili, ormai è evidente, con uno sviluppo di tipo capitalistico come quello a cui ci siamo abituati.

Quindi a livello internazionale, generale, mondo dell'economia, istituzioni, grandi pensatori, scienziati, hanno cominciato a interrogarsi e a dibattere su questo argomento. Immediatamente poi la tematica si è spostata sulle imprese, quindi qual è il contributo che le imprese possono dare affinché lo sviluppo possa essere più sostenibile.

Qual è il contributo che le imprese possono dare affinché lo sviluppo possa essere più sostenibile?

Da qui si è cominciato a parlare di sostenibilità dello sviluppo e di Corporate Social Responsibility, cioè questo concetto di responsabilità non più solo economica e finanziaria, ma anche di natura sociale e ambientale attribuita alle imprese proprio per contribuire a raggiungere questi obiettivi di sviluppo sostenibile.

Azione volontaria e obiettivi comunitari

In una prima fase si è trattato di una spinta di tipo volontaria, cioè le imprese aderivano su incentivo o promozione da parte delle istituzioni e dei governi a processi di adozione di temi di sostenibilità. Questo avveniva con una visione di orientamento più responsabile ed etico al business, ma poi tutto questo si è dimostrato insufficiente.

L'Europa nel frattempo si è data degli obiettivi molto sfidanti di azzeramento delle emissioni di CO2 e di contenimento dell'innalzamento climatico, rendendo necessaria l'introduzione di obblighi per accelerare questo processo di cambiamento. Obblighi normativi che sono partiti dal tema del reporting, poi approdare proprio a sistemi di gestione.

L'Europa ha reso necessaria l'introduzione di obblighi per accelerare il processo di cambiamento.

Il tema del reporting è partito negli anni 2015-2017, e si è poi ulteriormente ampliato proprio in questi ultimi anni grazie ad una particolare direttiva europea, che in Italia è in fase di approvazione. Oggi, inoltre, è in bozza anche un’altra direttiva, che riguarda non solo la singola azienda, ma anche i doveri di attenzione e di due diligence in ambito sociale e ambientale applicati a tutta la catena del valore delle imprese.

Quindi obblighi sempre più sfidanti e sempre più impegnativi, a cui si aggiunge anche il fatto che l'Europa ha coinvolto in questo processo il sistema finanziario. Per accelerare ulteriormente il cambiamento, si è chiesto alle istituzioni finanziarie, alle banche e ai fondi d'investimento, di valutare i loro potenziali clienti anche sotto il profilo dei rischi ambientali, sociali e di governance, quindi le tematiche cosiddette ESG.

Il nuovo paradigma e l’impatto sulle PMI

Tutto questo ovviamente rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma, una difficoltà importante e significativa per le imprese, tanto più difficoltoso come approccio, quanto più le aziende sono medie, piccole e micro.

Un tema importante oggi è vedere come affrontare queste tematiche anche nel mondo delle piccole e medie, perché stiamo parlando di una situazione che coinvolge sia il cambiamento del capitale umano, è necessario investire sulla formazione, sull'informazione, su una visione significativamente diversa del modo con cui si può fare business con attenzione sempre crescente alle persone e all'ambiente.

È necessario investire sulla formazione e sull'informazione, su una visione significativamente diversa del modo con cui si può fare business con attenzione sempre crescente alle persone e all'ambiente.

Questo implica diciamo appunto cambiamento delle persone ma anche il fatto che le aziende debbano dotarsi di strumenti, tecnologie e modelli organizzativi innovativi tali da poter tener conto anche di questi nuovi ambiti di gestione e di rendicontazione.

In particolare sulle PMI stiamo assistendo alla nascita di progetti che consentano ad aziende sempre più piccole di affrontare in maniera più serena questo processo di transizione.

In particolare, si tratta di progetti di accompagnamento che mettono insieme più aziende attraverso workshop tematici e progetti, che spesso vengono sviluppati all'interno delle associazioni di riferimento delle imprese stesse, che hanno il vantaggio di consentire alle aziende di lavorare in gruppi, di confrontarsi, di condividere esperienze e superare quel senso di impotenza e di isolamento che normalmente caratterizza il piccolo o piccolissimo imprenditore che sia.

Lavorare in forma aggregata facilita il confronto, che deve essere poi accompagnato da momenti in cui la singola azienda possa operare al proprio interno in modo autonomo e individuale, ma appunto beneficiando di queste fasi, di questi momenti di confronto che aiutano a superare, almeno in parte, le difficoltà organizzative e legate al capitale umano.

Non ultimo, da questo punto di vista, il fatto che lavorare su progetti in forma aggregata consente alle imprese di ripartire il costo, l'investimento della consulenza dei soggetti che accompagnano le aziende in questo processo di transizione. Infatti, uno dei limiti che spesso le aziende incontrano è proprio quello sulla capacità di investire, di sostenere questi costi che sono spesso importanti e significativi.

Un’evoluzione sempre più necessaria

In conclusione, la sostenibilità si sta affermando come nuovo paradigma nel modello di impresa. Siamo passati da una fase di pura volontarietà a obblighi normativi crescenti e sempre più coinvolgenti per le imprese. Il modello di business deve cambiare, bisogna attendere al sustainable business model, che avrà implicazioni sul modello di gestione, sull'analisi dei rischi e sul sistema organizzativo e di controllo.

Il modello di business deve cambiare.

Le strategie dovranno integrare i temi ESG, e il dibattito e la riflessione delle aziende dovrà arrivare nei consigli di amministrazione, anzi, deve arrivare all'interno dei consigli di amministrazione. Lavorare insieme, soprattutto per le PMI, può essere sicuramente un elemento di successo, che potrà facilitare questo cambiamento.

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