Nr 53 | Giugno 2025

Lost in Theory

8' di lettura

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Due giorni a Dublino, o meglio, due notti; ancora meglio, 39 ore e un gruppo di 40 persone – eravamo una delegazione di imprenditori e professionisti da Bergamo, Varese, Verona e un gruppo da Roma. Ritmi serrati, non c'è il tempo per mangiare – e, per fortuna, neanche per tirare fuori il telefono e leggere le mail di lavoro. Si parte con Microsoft, appena fuori Dublino; accoglienza e poi subito nel building dove c'è la parte engineering e dove si trova uno dei loro laboratori dell'innovazione – uno dei 13 a livello globale, lo chiamano “The Garage”. Qualche presentazione sul futuro e il presente dell'AI, e poi un workshop in cui sperimentiamo, tramite Microsoft Co-Pilot, il percorso di innovazione che tutti i dipendenti Microsoft possono attuare in The Garage – in effetti le grandi innovazioni partono da un garage… – ed è qui che vediamo per la prima volta un prompt engineering ad alti livelli.

Ci vuole effort per dare l'input corretto, ma come dice Jim Kelly – non quel Jim Kelly, ma il Director of Microsoft Garage Ireland – “It's a new skill”. È qui il primo esempio del pragmatismo e dell'efficienza americana, in questo caso irlandese; non servono giri di parole o troppi pensieri: si deve imparare a farlo.

Il giorno successivo è un altro tour de force. Si rimane, questa volta, in città per le visite a LinkedIn, DocuSign e Google. Di LinkedIn ci portiamo a casa che, sempre di più, le AI ottimizzeranno i lavori a basso valore aggiunto o pezzi di processo che possono essere automatizzati, come fissare in agenda l'interview dei candidati. Mi accompagna una riflessione, il futuro del lavoro sarà sempre di più a stretto contatto con le intelligenze artificiali, dove i lavori che richiedono complementarità troveranno un grande beneficio; e forse siamo già a quel punto, visto che da veri bergamaschi notiamo che alle 4 del pomeriggio in ufficio non c'è quasi più nessuno!

È inutile spendere parole sulla bellezza degli spazi fisici e di lavoro: ristoranti, bar, open space bellissimi. LinkedIn produce pure il miele in alveari sul terrazzo dell'ultimo piano, che poi viene servito ai dipendenti.

Da Google si entra più nel tecnico; vediamo come gli agenti AI potranno, in futuro, essere parte integrante della forza di lavoro. Non ho dubbi, l'area IT di una qualunque azienda avrà un ruolo fondamentale nella trasformazione verso l'intelligenza artificiale e l'avvio di una nuova rivoluzione industriale. Qui il secondo esempio dell'efficienza e del pragmatismo americano: "Don't get lost in theory", non perdetevi nella teoria.

Scegliete un progetto in cui l'AI può avere un impatto, implementatelo, misuratelo e poi passate ai progetti successivi. Non è importante da dove si inizia, l'importante è iniziare.

E la voglia di iniziare si sovrappone con la fine del nostro viaggio, dopo 39 ore. Volo alle 6 del mattino – non c'è tempo da perdere. Alle 10.30 in ufficio per la prima riunione della giornata – “Nic da dove arrivi?”, mi chiedono. “Due giorni a Dublino, o meglio, due notti…”

Flusso di incoscienza

Ci sono diversi modi di leggere la testimonianza del nostro collega Nicola, di ritorno da “The Future of Work”, tappa del progetto Open Mind, promosso da Confindustria Bergamo, Varese ed Emilia. Un racconto che trasmette entusiasmo, meraviglia, ispirazione, ma anche consapevolezza delle differenze con il nostro sistema, e la dovuta precauzione nel prendere quel modello – super efficiente nel suo contesto – per applicarlo al nostro. Una testimonianza che abbiamo riportato in maniera integrale, sotto forma di flusso di coscienza: una dedica a Joyce e alla città protagonista della sua letteratura.

Della odierna “gente di Dublino” Nicola ci descrive la grande multiculturalità che 20 anni di investimenti delle big tech hanno contribuito a creare. Oltre 100 nazionalità che hanno nutrito il tessuto sociale della cosiddetta “Silicon Docks”. Tra una guinness e musica dal vivo, al pub si incontrano ancora “irlandesi veri”, sempre che questa definizione abbia ancora un senso. Che la disillusione dei “Dubliners” raccontata da Joyce abbia trovato la sua cura?

Questo viaggio in casa (persino in garage) dei grandi amministratori di dati e pionieri dell’AI – gli innovatori per eccellenza – si collega curiosamente ad un altro incontro a cui abbiamo partecipato di recente a Gres Art 671, “Odissea Terra”, con l’intervento dello scrittore Alessandro D’Avenia. L’impegno per costruire un futuro sostenibile ha trovato in Ulisse – costretto a intraprendere una guerra a cui non voleva partecipare, e un ancor più complicato viaggio di ritorno a casa – una metafora dell’uomo moderno che ha perso ogni certezza. Ulisse affronta ogni sfida con intelligenza e con l’aiuto dei suoi compagni. Nelle parole del professore cogliamo un monito e una prospettiva di speranza: “Sostenibilità vuol dire recuperare una relazione con le persone e con la realtà”. Non c’è spazio per l’individualismo quando l’obiettivo è comune.

Innovazione e sostenibilità: due sfide del nostro tempo. A cui aggiungiamo una terza, la guerra, che anche noi – come l’Ulisse di D’Avenia, di Omero e di Joyce – non abbiamo scelto di combattere. E mentre le prime due possiamo affrontarle in un flusso di coscienza, con intelligenza e relazioni, si conviene evitare del tutto la terza che di cosciente ha ben poco.

Noi ce lo immaginiamo così Ulisse, che manda un selfie a Penelope col messaggio:  "Amore sto tornando a casa ❤️”

Affrontare il caos, con forma e azione

Sperduti nel mare dell’incertezza, è facile imbattersi nel canto delle sirene. Isole di felicità precluse a tutti tranne che a te “che sei speciale” (e ad un prezzo speciale). Corsi o workshop fondamentali “che tutti i tuoi competitor stanno facendo” - non vorrai rimanere indietro sulle nuove tecnologie o nuovi mercati?! In mezzo a tanti bei proclami ci mettiamo anche noi - come se avessimo qualcosa che ci rende diversi… E in effetti sì! In MULTI la formazione non è un momento isolato, né una lezione da ascoltare. È un processo vivo, che nasce dall’operatività quotidiana e si traduce in cambiamento concreto, parte inscindibile del percorso di consulenza d’impresa.

È “forma” e “azione”: entriamo nei contesti operativi delle aziende, affianchiamo le persone nel fare, aiutiamo a leggere il presente con sguardo strategico e a costruire nuovi metodi per affrontarlo. La formazione, così, diventa leva di evoluzione organizzativa, commerciale e culturale, utile già dal primo incontro.

È l’approccio che abbiamo portato, ad esempio, in Moreschi, storica azienda bergamasca impegnata nella produzione di lame da taglio di diversi formati, 100% made in Italy ed export in tutto il mondo. Dopo un assessment profondo su struttura e processi commerciali, abbiamo attivato un percorso formativo-operativo per rafforzare le competenze del team, dare metodo allo sviluppo clienti e creare una direzione condivisa, sostenibile nel tempo.

Lo stesso spirito ha guidato il ciclo di webinar “ESG & Export”, ideato con Promos Italia per accompagnare le PMI nei settori lifestyle, food, arredo e beni strumentali verso un’internazionalizzazione sostenibile. Dati ufficiali, insight di mercato, esempi pratici e check-list operative caratterizzano questo percorso immediatamente utile per affrontare le nuove sfide ESG sui mercati internazionali.

E proprio oggi abbiamo inaugurato un nuovo ciclo di webinar gratuiti MULTI in 4 tappe, pensate per guidare le imprese nell’incertezza dei mercati globali. La prima puntata, “Orienta la tua impresa – Pianifica la crescita con strategia e metodo”, ha già suscitato grande interesse: una condivisione di esperienze rilevanti e spunti pratici per aiutare i partecipanti a leggere i segnali in evoluzione, identificare i target ideali e dare struttura concreta ai percorsi di crescita.

Un’occasione preziosa per potenziare competenze in strategia, mercati, comunicazione e organizzazione: pillole di metodo unite a momenti di confronto e spunti condivisi all’interno della nostra community. Non perdete le prossime puntate!

L’anima delle PMI, ovvero Progettare Mobili Insuperabili

La maestria nella lavorazione del legno e nella realizzazione di arredi made in Italy che tutto il mondo ci riconosce, va oltre i distretti. Tra le eccellenze che abbiamo avuto la fortuna di incontrare (ormai più di 30 anni fa) e che tuttora accompagniamo, c’è Effearredi, azienda di Castelli Calepio (BG) che progetta e realizza arredi di lusso su misura, principalmente in legno, per l’ambito residenziale privato e il retail. Dalle boutique di Montecarlo agli atelier parigini, dal Medio Oriente all’estremo Oriente passando per le ville hollywoodiane, Effearredi ha conquistato le vetrine e le dimore di tutto il mondo.

In anni recenti ci siamo occupati di rafforzare l'identità di brand con un nuovo logo e una nuova comunicazione, capace di relazionarsi con tutto il mondo, ma che desse valore al tratto empatico e attento al dettaglio caratteristico dell’identità storica di Effearredi: “arredi con un’anima”.

Un concept di comunicazione che ha trovato spazio in un rinnovato sito web - capace di ispirare, non solo di informare -, negli strumenti corporate di presentazione e nei canali social: un racconto che valorizza l’eccellenza delle realizzazioni, la qualità della produzione artigianale e la competenza delle persone. In fondo, l’anima di un arredo non è altro che l’eco della cura di chi lo ha creato.

Contaminazione per uscire dalle echo chamber

Quanto male ci fa frequentare “solo” persone che la pensano come noi? Che condividono le nostre stesse esperienze? Nulla di sbagliato, sia chiaro. Ma viene da chiedersi se un confronto diverso possa arricchire le opinioni e le opportunità, invece di precluderle inconsapevolmente.

E se la formula della nostra crescita nascesse proprio dove meno ce l'aspettiamo? La contaminazione è il carburante del cambiamento!

Uscire dalla propria comfort zone e confrontarsi con persone nuove ed esperienze diverse è il primo passo verso un percorso di  crescita capace di superare i nostri limiti e raggiungere ambiziosi traguardi. La contaminazione che esce dal circuito preferenziale evita l’effetto eco in un ambiente chiuso (da qui le “echo chamber”).

Cosa fare in concreto? Per prima cosa, scarica la nostra fanzine! Un vademecum di Futuri Possibili by MULTI!

[SCARICA LA FANZINE]

Può darsi che ampliare le proprie fonti o chiedere pareri terzi sia già sufficiente, ma in ambito di impresa si può fare di più:

  • aprire i tavoli, favorire la creazione di team eterogenei e la partecipazione di persone con background, esperienze e competenze diverse;

  • collaborare con partner esterni, startup, università e centri di ricerca per accedere a nuove conoscenze e tecnologie;

  • confrontarsi con i clienti o fornitori per co-creare prodotti e servizi utili al comparto produttivo o a nuovi mercati;

  • coinvolgere gli stakeholder in azioni di diffusione e condivisione di buone pratiche.

E nella tua azienda, quali finestre tenete aperte alle contaminazioni positive?

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COSE CHE CI SONO PIACIUTE

  • Mani da bottega _ Se pensiamo a Bottega Veneta pensiamo al suo iconico verde, ma spesso in comunicazione bastano il bianco e nero. Con “Craft is our language” Bottega Veneta dimostra come per comunicare in modo efficace non servono nemmeno le parole, bastano le mani, capaci di raccontare storie meravigliose. A rimanerne più colpita dagli intrecci delle dita è stata la nostra Francesca, che ha riassunto così:

    Forse non sarà un brand “a portata di mano”, ma questa campagna ha spaccato!

  • Non ci sono più le mezze Seasons _ Insieme al caldo estivo, a Bergamo è arrivata anche “Seasons”, la mostra diffusa di Maurizio Cattelan per GAMeC: una collezione di 5 opere in esposizione fino al 26 ottobre che ha diviso le opinioni di cittadini e visitatori. L’installazione che ha fatto più discutere è One: un bambino sulle spalle della statua di Garibaldi che mima una pistola con le dita della mano destra. Genio o provocazione? Leggerezza o tensione? Dimensione privata o prospettiva pubblica? Memoria o riflessione? A ognuno la sua idea, ma con una consapevolezza, che l’arte, quella vera, non lascia mai indifferenti.

P.S. Le nostre Elena e Consuelo non sono rimaste indifferenti nemmeno davanti all’artista, incontrato in pausa pranzo fuori dagli uffici MULTI e subito reso co-protagonista di un selfie che è già un’opera d’arte contemporanea! La sera stessa lo ha incontrato Giovanna, segno che le coincidenze non esistono, solo giuste occasioni!

P.P.S. Continua la collezione di incontri importanti di Elena, che dopo aver incontrato Marina Abramovic (ne avevamo parlato qui!) e Maurizio Cattelan, lancia un appello:

“Maurizio Cattelan al secondo posto degli artisti del cuore dopo Marina Abramovic. Che sogno!! Al terzo e quarto posto ci sono Koons e Damien Hirst... qualora volessero anche loro venire a Bergamo…”

  • OOO - Oltre ogni oceano _ Con l’estate che si avvicina, anche in MULTI iniziano le settimane di ferie, le prime abbronzature (e scottature!) e i primi viaggi più o meno lontani. Dalle gite toccata e fuga al mare alle 30 ore di aereo che sono servite a Simone per raggiungere le spiagge di Zanzibar, dalla natura incontaminata delle isole greche agli 8 milioni di abitanti di Bogotà, da una visita romantica a Parigi ad un momento culturale a Minorca. Bagagli persi e riempiti, piccoli regali, disavventure di tutti i giorni, fotografie mozzafiato, animali strani e tante nuove storie da raccontare: il bello dei viaggi, è che tutti riportano qualcosa anche in via Locatelli.

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