Un piccolo intervento, che ha richiesto grande professionalità.
L’almanacco UBI è una pubblicazione annuale, distribuita in tutte le filiali, con una lunga tradizione alle spalle. Più istituzionale di un magazine, l’almanacco UBI è destinato a una fruizione non effimera: raccoglie testi e immagini a testimonianza degli eventi e del lavoro quotidiano nelle filiali, e anno dopo anno costruisce la memoria aziendale del gruppo.
La richiesta è stata quella di rinfrescare l’aspetto della pubblicazione, con libertà di intervento in ogni suo elemento formale (logotipo, cover, formato, carta, layout e gabbia grafica, font e corpo tipografico, trattamento delle immagini e delle info-grafiche) fermo restando l’utilizzo dei contenuti forniti (testi e immagini).
Un classico lavoro che stimola l’amor proprio creativo: migliorare la qualità di una pubblicazione intervenendo “soltanto” sulla forma, senza toccare i contenuti.
Dal confronto con il team è risultata evidente come prima necessità quella di snellire e ringiovanire l’oggetto, con scelte coerenti di leggerezza, semplicità, chiarezza e ordine.
Dopo diverse proposte e valutazioni siamo arrivati al layout definitivo (by Consuelo) e all’impaginazione vera e propria (by Lorenzo, che ha anche curato il coordinamento grafico dei diversi elementi, immagini, tabelle, info-grafiche).
Il risultato finale è un almanacco più leggero, sia fisicamente che percettivamente, più quadrato e più piccolo (20X24 in luogo del precedente 21×29,4), con carta meno patinata e più opaca.
La testata è stata semplificata (eliminando corsivi e ombreggiature), riposizionata (il fascione/testata abbassato al piede); eliminate le immagini di cover e sostituite da un indice-sommario su un’immagine di fondo; eliminate le patelle di risvolto-cover; razionalizzata la distribuzione interna dei contenuti, diminuito il corpo e l’interlinea dei testi, aumentata la riconoscibilità e la visibilità e l’attrattiva dei contenuti utilizzando piccole gabbie quadrate e altri elementi di punteggiatura con funzione di “sipario” grafico (grandi virgolette e parentesi graffe).
Infine, “last but not least”, l’intervento di alleggerimento, oltre a migliorare la leggibilità e l’attrattività della pubblicazione, ha comportato una riduzione dei costi di stampa, e anche questo è un segnale di sostenibilità e valore aggiunto: meno peso alla carta, agli inchiostri, e più valore all’armonia e alla qualità dell’abito grafico (che è sempre in primo luogo un abito mentale!).