Nr. 34 | Novembre 2023

Mo-la mia Africa

7' di lettura

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Questo mese in MULTI è cominciato con il racconto di un viaggio, una missione in Etiopia di Giovanna con una delegazione tutta orobica. Con il direttore di Confindustria Bergamo Piantoni c’erano il sindaco Gori, il rettore Cavalieri, le professoresse Viganò e Nicora e il Professor Nardiello per il mondo ITS. Obiettivo tutt’altro che semplice: trovare nuove sinergie per favorire lo studio di progetti formativi volti a portare mutuo beneficio ai due territori. Da una parte un Paese affamato di istruzione, opportunità di crescita e collaborazioni industriali, con un tasso elevato di giovani da occupare; dall’altra l’Italia, e in particolare l’area bergamasca, che può offrire una risposta a queste necessità.

Hic sunt leones, direbbero a Ladispoli, dopo la fuga felina più chiacchierata degli ultimi giorni. E mentre il confronto con i paesi africani diventa oggetto di scherzi telefonici con il governo, la relazione tra il corno d’africa e l’Italia è più forte che mai. E ha bisogno non solo di occasioni di dialogo, ma di occasioni di incontro vero. Perché quello che si vive con la propria pelle ha un’altra forza.

La visita ad Addis Abeba ci racconta di un Paese straordinariamente vivo e controverso allo stesso tempo. Catapecchie tra un grattacielo e l’altro, estrema ricchezza ed estrema povertà, tantissimi bambini e nessun anziano per strada. Una situazione governativa complessa, con oltre 80 etnie diverse, di cui 8 dominanti, ognuna con il suo esercito. Ma allo stesso tempo una scarsa percentuale di provenienza etiope nei flussi migratori del Mediterraneo, e una forte presenza della Cina nelle infrastrutture, ma che fatica ad integrarsi culturalmente.

Sarà un caso che l’Etiopia sia considerata la culla dell’umanità, il luogo in cui si pensa che l’essere umano abbia fatto la sua comparsa circa 3 milioni di anni fa, come testimonia lo scheletro della celebre Lucy dal Museo Nazionale di Addis Abeba.

In questa breve fotografia non trova spazio il pregiudizio da ex-colonizzatori. Anzi, per chi se lo stesse ancora chiedendo… no, le accise sulla benzina non pagano la guerra in Etiopia. E le istituzioni etiopi si mostrano orgogliose della propria identità nazionale, ma altrettanto consapevoli della mancanza di know-how. Da qui la buona riuscita della missione, con la rinnovata certezza di non essere andati a strappare accordi, ma di aver stretto legami.

Quello che ci racconta questa esperienza, in MULTI, è che per creare sviluppo bisogna partire dalla formazione. E per creare connessioni tra comunità bisogna unire competenze, interessi, saperi, desideri diversi al di là della funzione o del progetto. Superando i confini geografici, e ancor prima, culturali.

Bergamo-Brescia… it’s a match!

La rivalità tra le due province affonda le sue radici nei libri di storia e, più recentemente, negli stadi di calcio. Una tradizione di risentimenti che trova analogie anche in una competizione imprenditoriale tra territori geograficamente molto simili che hanno sviluppato economie concorrenti e non complementari.

Con Bergamo-Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 le due città hanno trovato una liaison che ha dato vita a molteplici eventi e iniziative artistiche e culturali. Ma con l’Assemblea congiunta di Confindustria Bergamo e Brescia hanno colmato un’ulteriore distanza. Un’impresa tra imprese!

L’evento, svoltosi lo scorso 10 novembre a Palazzolo sull’Oglio, al confine tra le due province, ha trovato il suo tema guida nel titolo “la piattaforma manifatturiera d’Europa” per raccontare il ruolo strategico della forza produttiva di questi territori anche oltre i confini nazionali.

«Non è un caso se ci siamo incontrati qui, a Palazzolo. L’industria nasce dove c’è un fiume dal quale attinge energia, flusso. E dove c’è un fiume, c’è un ponte, e dove c’è un ponte c’è incontro».

Tutto è nato, neanche a dirlo, durante un pranzo tra presidenti. «Sarebbe una bella sfida provare a condividere i nostri pensieri in occasione dell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura», citando le parole di Giovanna Ricuperati. «Nessuna “prova tecnica di fusione”. Volevamo provare a capirci meglio, non parlando di calcio, o di banche, ma raccontandoci il nostro ecosistema e la ricchezza delle nostre filiere. Lavorando insieme è cresciuta in noi la consapevolezza dell’importanza dei nostri territori, del valore della nostra manifattura, ma anche di chi siamo, delle nostre differenze, e delle nostre somiglianze».
È tutto qui il valore delle relazioni. Non tanto nel saper vedere in anticipo grandi progetti, ma nell’aprire un dialogo e immaginarli insieme.

La lezione delle PMI

“Poco dinamismo”, “mancanza di innovazione”, “scarsi investimenti in export e internazionalizzazione”, sono stati solo alcuni dei pregiudizi sulle PMI emersi dagli studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo, che si sono confrontati con le consulenti MULTI, Francesca e Valentina, durante il corso di Management per le imprese multinazionali. Partendo infatti dalla costruzione corale delle caratteristiche di una PMI, è stato interessante ascoltare le percezioni dei giovani verso questo comparto. Per poi smontarle subito dopo!

Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI, le piccole e medie imprese italiane sono oltre 200mila, vale a dire circa 5% del tessuto imprenditoriale italiano. Ma sono altresì responsabili, da sole, del 41% dell’intero fatturato generato in Italia, del 34% dell’insieme degli occupati del settore privato e del 38% del valore aggiunto del Paese.

Attraverso metodologie applicative, casi concreti e approccio interattivo, le nostre colleghe hanno condiviso con gli studenti come si articola un percorso di sviluppo internazionale del business, dalla pianificazione all’azione, mettendo in luce in particolare cosa questo significhi per una piccola o media impresa. Un dialogo aperto che ha percorso tutte le tappe operative - dalla raccolta dei dati interni, all’analisi del mercato, sino alla pianificazione - affrontando pregi e difetti della piccola-media impresa, senza pregiudizi.

Fare cultura d’impresa significa anche avere uno sguardo alle nuove generazioni e trasformare la propria expertise in stimolanti momenti di condivisione e scambio, per aiutare i professionisti di domani ad orientare al meglio energie e passioni e a diventare, a loro volta, moltiplicatori di valore.

Grazie alla professoressa Mara Brumana per questa opportunità di scambio, per noi fondamentale e imprescindibile nella logica di fare sistema e progettare in filiera!

Un’esperienza… degusto!

Sentirsi a casa a oltre mille chilometri di distanza… È quello che è successo alle nostre Business Developer Gaia ed Elena, che il 6 novembre sono volate a Cosenza per partecipare a Degusto, primo Salone food&beverage della Calabria dedicato ai professionisti dell’HO.RE.CA. Un’esperienza stimolante non solo dal punto di vista professionale, ma anche da quello umano grazie a un’atmosfera ricca di fermento e ai racconti di imprenditori di tutte le età.

Dall’ingegnere che ha aperto un laboratorio di dolci all’avvocato che ha iniziato a produrre olio, dal geometra che ha aperto un pastificio fino al barman che ha deciso di creare il suo gin. Storie di piccoli imprenditori con grandi sogni.

poi l’accoglienza calorosa e l’interesse sincero mostrato da Confartigianato Cosenza e Confartigianato Regione Calabria verso l’attività MULTI, per cui è stato del tutto naturale abbandonare l’impostato “lei” per passare a un “tu” più colloquiale e sentirsi a proprio agio. Tanta voglia di fare, tenacia, eccellenza della materia prima e ritorno alle origini: ci portiamo a casa questi ingredienti per dare linfa a nuove idee e opportunità nel mondo delle PMI!

Gli agenti delle PMI (ovvero Partner Molto Intraprendenti)

Ancor più che nella ricerca di clienti o collaboratori interni, la ricerca dell’agente commerciale assomiglia più ad un corteggiamento: un gioco di sguardi, un ballo di coppia con una rosa fra i denti. “Di dove sei? Che parco clienti gestisci? Quanto conosci il settore?” Durante il primo appuntamento con un potenziale agente, ricevere le risposte giuste è fondamentale, ma soprattutto fare le giuste domande e avere chiaro che cosa si sta cercando.

Annunci, associazioni di categoria, LinkedIn e il caro vecchio passaparola sono i mezzi più usati per cercare un agente. Per sceglierlo, poi, servono precisione, attenzione ai dettagli e una certa dose di sensibilità.

Lo abbiamo fatto di recente (si fa per dire) in una ricerca e selezione agenti per C.M.P., azienda nel cuore del Monferrato specializzata nella produzione di serbatoi in acciaio e in vetroresina per i settori enologico e chimico-industriale. Un’attività che ha occupato quasi due anni di lavoro per consolidare la rete di ben 8 agenti, dalle splendide colline vinicole piemontesi fino al sud Italia. Un lavoro accurato che ha visto coinvolti, assieme ad un imprenditore giovane e illuminato, piemontese, i nostri consulenti, una bolognese e un bergamasco. Tutt’altro che una barzelletta!

Una danza di chiamate, videocall e incontri di presentazione. Un lungo corteggiamento è l’unico modo per trovare le persone adatte, quelle in grado non solo di raccontare al meglio i prodotti e le tecnologie di un’azienda, ma di condividerne anche la sua storia e i suoi valori.

10 Innovation Manager per te posson bastare?

Con il decreto del 19 ottobre 2023, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIt) ha aggiornato l’elenco dei manager e delle società di consulenza selezionate per accompagnare le imprese nei progetti di innovazione tecnologica, di digitalizzazione e di espansione commerciale in Italia e all’estero. MULTI, oltre ad essere tra le società accreditate, conta ben 10 Innovation Manager in grado di proporre e gestire progetti legati alle attività di digital marketing.

Non possiamo nascondere l’orgoglio di veder riconosciuto il lungo lavoro di sviluppo competenze, reso possibile da persone e progetti di valore. Ma con umiltà condividiamo una riflessione: l’innovazione e le opportunità di sviluppo non si trovano sempre dall’altra parte del mondo. A volte le abbiamo già in casa.

E l’occasione è alle porte. Nell’ambito del Piano Nazionale Impresa 4.0, il MIMIt ha recentemente attivato un voucher per la consulenza in ambito di innovazione: un contributo fino al 50% dei costi sostenuti per progetti fino ad un massimo di 80mila euro. La scadenza della domanda è per il 23 novembre.

Una cosa è certa: 10 voucher per 10 aziende con i nostri 10 Innovation Manager a disposizione per portare innovazione, crescita e punti di vista differenti. E col 50% di contributo… l’innovazione vale doppio!

Cose che si sono piaciute

  • I social conquistano l’Out-Of-Home! TikTok diventa ancora più coinvolgente superando i limiti dello schermo mobile con Out of Phone, la soluzione pubblicitaria che porta i video della piattaforma fuori dallo smartphone dando vita a possibilità creative impensabili. Un contenuto social ora può essere ri-trasmesso all’interno di billboard stradali, cinema, aeroporti, ma non solo: è possibile raggiungere schermi di ogni dimensione per una brand awareness sempre più ampia e una community ancora più coinvolta. E il target? Non più una questione anagrafica, ma piuttosto di localizzazione e abitudini.
     

  • Music & sport, what else? Sembra essere stato questo il pensiero di Spotify che, in occasione de El Clásico, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo che vede sfidarsi Barcellona e Real Madrid, ha scelto di non apporre il suo logo sulla maglia dei blaugrana di cui è sponsor sostituendolo con l’iconica lingua dei Rolling Stones. Il motivo? Promuovere il nuovo album di Mick Jagger & Co! Un’operazione già svolta in passato con altri artisti, come Daddy Yankee, Drake e Rosalìa, per presentare una collezione di abbigliamento in edizione limitata con i 3 brand uniti! E per tornare alla sfida Barça-Real, la partita l’ha vinta Spotify!

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