Nr. 6 | Luglio 2021

Mettere a fuoco l’obiettivo

4' di lettura

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Potrebbe essere il titolo di un manuale di fotografia. O un corso di motivazione personale. Ma quanto mai è attuale in questo periodo di corse e di incontri, di progetti da chiudere e altri da aprire? Non capitano anche a voi quei momenti in cui non c’è tempo per fermarsi a pensare, ma solo scattare? In fondo c’è l’autofocus, chi ha bisogno di mettere mano alla ghiera?

E poi ci ritroviamo a guardarci attorno a chiederci come ci siamo arrivati, se abbiamo dimenticato qualcosa, da che parte andare adesso.

Elevare lo sguardo con i piedi per terra

Come un nostro cliente, settore carrelli elevatori e piattaforme aeree, che ci ha coinvolti nell’allestimento della nuova sede. “Ma è un tema che c’entra con il marketing?” Con loro siamo passati dal “prepara questo logo” al “secondo te cosa dovrei fare? Cosa è più giusto per me?” Qui entra davvero in gioco MULTI o meglio il vero senso della funzione marketing come collante a 360°.  Ci hanno pensato e hanno capito che i gesti, i  segni, le parole, le immagini delle persone e anche degli edifici sono “comunicazione”, raccontano più di quanto il prodotto stesso possa fare. Hanno dato valore a questo restyling.

Ecco, mettere a fuoco vuol dire metterci la testa e il tempo che solitamente non possiamo permetterci. Farsi la domanda giusta. E dove non riusciamo a focalizzare, farci aiutare, da uno sguardo esterno, trasversale, multi-campo.

A proposito di restyling, siamo convinti che ogni 10 anni i segni vadano cambiati (logo, insegne, arredi…): non è esercizio di stile fine a sé stesso, ma una spinta di innovazione, cambia la percezione dell’azienda agli occhi dei clienti come dei dipendenti. Il “come mi vedo” e il “come mi guardano”.

Focalizzare ovvero formalizzare

Se focalizzare ha a che fare con la riflessione e lo sguardo, il pensiero e la visione, altrettanto importante è formalizzare: dare forma ad un pensiero, strutturarlo, convertirlo in progetto. Indici, presentazioni, schemi, excel, report… Visualizzare le informazioni le rende concrete, aiuta i ragionamenti, a mettere a fuoco gli obiettivi. Da una suggestione un progetto. Da pensiero un percorso. Da una visione un piano.

Formalizzare ovvero pianificare

Perché parliamo di formalizzare? Perché nessuna persona in azienda con un ruolo di responsabilità può permettersi di non tradurre quella responsabilità in un piano misurabile: preventivo, consuntivo, kpi, analisi degli scostamenti, miglioramento continuo. È necessario avere la visione, ma è fondamentale tradurla in progetto e misurarlo. Nessuno escluso, PMI comprese. Con le proprie forze o con un aiuto esterno.

Misurare, ascoltare il polso, formalizzare. Come abbiamo fatto in Confindustria ascoltando gli imprenditori, le imprenditrici per capire se ci fossero lesson learned, lezioni apprese da quello che abbiamo vissuto. In collaborazione con il Politecnico di Milano, abbiamo tradotto l’ascolto e lo abbiamo formalizzato, a imperitura memoria, nel documento dal titolo “Bergamo, il Covid, le imprese, gli imprenditori”. Da leggere, da condividere e da archiviare.

Il riorientamento delle PMI (ovvero Prevenire è Meglio che Infiammarsi)

Un aspetto che la pandemia ha reso più sensibile nelle imprese è l’attenzione alla salute e sicurezza dei propri dipendenti. Tendiamo a darla per scontata, affidandoci alle normative, eppure esistono attività che vanno oltre la compliance. Come la protezione delle mani in ambito lavorativo. Ce lo insegna una nostra azienda, specializzata in lavamani cosmetici professionali, per cui stiamo realizzando un’analisi per il riorientamento della strategia marketing.

Il focus qui è che prima di tutto bisogna creare educazione. E se la burocrazia rende tutto più complesso, la soluzione è tradurlo in parole semplici, alla portata di tutti. Così è nato il Signor Sikuro, il simpatico nonnino mascotte di un’altra azienda bergamasca, che dà consigli di sicurezza in cantiere!

Dal focus alla VITO letter, storie di strani inglesismi (e rivalità italiane)

Sapevate che l’espressione “mettere a fuoco” deriva dall’inglese “focus” e che è arrivato in Italia solo negli anni ‘50? In effetti “focus” ha derivazione tardo-latina, dopo aver soppiantato il termine classico “ignis”. Lo prese in prestito Keplero nei suoi primi studi di ottica. Infine se ne appropriano gli inglesi, nel senso attuale di concentrarsi, porre attenzione. Qui per maggiori info.

Eppure, fin dall’antichità, l’atto di “mettere a fuoco” con legnetti e pietre focaie prevedeva una buona dose di concentrazione. E lo stesso Archimede dimostrò come un raggio di luce attraverso le lenti potesse bruciare la carta. Nulla di nuovo insomma.

Tornando a noi, recentemente invece abbiamo scoperto l’esistenza del termine “VITO letter” (Very Important Top Officier). Un acronimo che fa la sua comparsa qualche anno fa, per una cosa che facciamo da sempre. Basiamo molto dell’approccio MULTI al messaggio personale, discorsivo, autorevole. È impegnativo, richiede tempo e attenzione. Almeno un'ora per scriverne una. Ma il cliente lo capisce, lo apprezza. E risponde sempre. “Perché nessuno rimarrà indifferente se hai qualcosa di interessante da dire”.

Come la lettera che il museo Louisiana (non lontano da Copenaghen) ci ha mandato in risposta all’invio dei nostri lavori creativi realizzati durante un workshop interno. Alla fine non esporranno i nostri progetti, ma il loro apprezzamento vale quanto una mostra! PS. Se vi capita, andate a visitarlo. Se non vi capita, fatelo capitare. È meraviglioso!

Cose che ci sono piaciute

  • E a proposito di rivalità Italia-Inghilterra… non possiamo che festeggiare la nostra vittoria!!! La cosa più interessante è che si è trattato del primo evento sportivo globale con sponsor TikTok. Qui la notizia. Esatto, l’app dei “balletti per adolescenti” ha trovato la sua mission, “ispirare creatività e portare gioia” e sarà sempre più legata agli eventi sportivi. Non a caso il suo payoff è “make your day” (ti ricorda qualcosa, nostro caro lettore?).
     

  • Abbiamo parlato di mettere a fuoco, di formalizzare, di creare relazioni. A volte è proprio la capacità di connessione che mette in mostra le singolarità. È questo il caso dei partecipanti alle tavole rotonde a tema sostenibilità e nuove forme di accoglienza moderate da Giovanna in occasione del festival Incontriamoci sul Serio dello scorso 10 luglio. Angelo Baronchelli, Presidente del Gruppo AB, Giacomo Perletti, Fondatore di Contrada Bricconi, Maurizio Seletti, Tino Piccinali, Olivo Foglieni e tanti altri: esempi virtuosi, tra nostre vecchie e nuove conoscenze, capaci di fare rete e mettere idee in circolo. Qui il servizio di BergamoTV.
     

  • Dopo la brutta figura dell’Inghilterra all’Europeo, si è parlato tanto dell’importanza di “uscire con stile”. Giovanna è uscita dalla Presidenza Luberg, passando il testimone a Simona Bonomelli. Era programmato, dopo il rinvio di un anno dovuto alla pandemia. Ma questo post su Facebook ci ricorda quanto faccia bene agli enti e alle aziende il turnover del management, far entrare nuove menti. Una spinta al rinnovamento più potente di qualsiasi investimento. Avanti tutta!

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