Nr. 18 | Luglio 2022

Il passato suona sempre due volte

5' di lettura

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Almanacco alla mano, uno scandalo costringe un capo di stato alle dimissioni: era il Watergate con Nixon, oggi il Partygate con Boris Johnson. Sempre nel ’72 eravamo in piena guerra fredda. Proprio come il 2022. E gli USA non avevano (ancora) una legge per il diritto all’aborto. Da poco non ce l’hanno più. Altra somiglianza.

Sono passati 50 anni e certe cose non sono cambiate. O meglio, sono cambiate, ma prese dal cambiamento sono cambiate di nuovo e non necessariamente in meglio. Se da una parte inseguiamo l’evoluzione, alle spalle ci rincorre l’involuzione. E quando ci raggiunge succede che riscopriamo l’ipocrisia dell’essere umano, l’insostenibile peso della guerra e che una sentenza storica su un diritto fondamentale venga cancellata perché non ritenuta più così fondamentale.

La verità è che la storia non va per forza avanti. E un diritto conquistato non è per sempre. Libertà e diritti vanno curati costantemente. Non dati di fatto, ma da fare continuamente. Come le relazioni. Se non hai cura di ciò che hai costruito o ereditato, le cose presto o tardi finiscono.

Riaccendere i motori del passato

E se dall'altra parte della Manica e dell'oceano c'è un passato che andrebbe lasciato nel passato sperando di ritornare presto al futuro (come ci insegna Marty McFly), in Italia nello scorso mese abbiamo assistito a un felice viaggio indietro nel tempo con alcuni protagonisti degli scorsi decenni tirati a lustro per una nuova grande avventura.

Stiamo parlando della quarantesima rievocazione della 1000 Miglia, che dal 15 al 18 giugno ha portato in giro per l'Italia il rombo di bellezze storiche simbolo dell'eccellenza italiana. Una manifestazione che abbiamo vissuto al fianco di Ciclotte, presente alla VIP lounge alla partenza, con un modello brandizzato 1000 Miglia grazie alla collaborazione con RossoRuote, partner della "corsa più bella del mondo". Un'occasione per incontrare nuove aziende del settore, ritrovare vecchie conoscenze e, chissà, dare vita a nuovi progetti futuri...

A volte non ritornano

Sarà frutto del caso, ma in molti ci hanno lasciati questo mese: Del Vecchio, La Capria, Scalfari e poi Domenico Bosatelli e i tanti cari meno famosi, ma più vicini ai nostri colleghi. La necessità comune di elaborare la morte, comprendere ciò che finisce, trovare risposte al cambiamento, è stata con grande probabilità un motore inconscio che ha carburato pensieri e decisioni. Prendere coscienza di ciò che lasciamo indietro, di ciò che perdiamo e di come siamo cambiati senza accorgercene, diventa bisogno impellente per poter andare avanti.

Affrontare il cambiamento vuol dire confrontarsi con la fine di qualcosa e l’inizio di qualcos’altro. Vuol dire lasciar andare qualcuno, trattenere qualcun altro, aprirsi al nuovo portandosi l’esperienza del vecchio. E quando il cambiamento diventa inevitabile, imparare ad affrontarlo con il giusto metodo.

Abbiamo toccato il tema durante un recente incontro organizzato a Kilometro Rosso sul tema branding e rebranding: ovvero quando serve il cambiamento e come affrontarlo, dalla strategia al logo e brand image fino alla pianificazione multicanale. Pensiero, parole e azioni rimangono la miglior soluzione per affrontare persino gli argomenti più intoccabili.

“Se mi lasci non vale” ma a volte va bene così

Rotture, cambiamenti ed evoluzioni sono fenomeni che avvengono in qualsiasi relazione umana, tra persone come tra aziende. A volte ignoriamo l’elefante nella stanza, quella verità per cui non si è fatti per stare insieme, ma ci si prova lo stesso. Altre volte invece si cerca il pretesto per vedere l’errore nell’altro: il “pelo nell’uovo”, un modo di dire che esiste ovunque nel mondo, ma viene interpretato e tradotto in tanti modi differenti - come “buscarle la quinta pata al gato” o “go on a wild goose chase”. Stesso concetto, parole diverse per dirlo. (Qui un piccolo consiglio di lettura estivo per viaggiare nel mondo… dei modi di dire!)
Capita che queste differenze di espressione portino complicazioni difficili da trattare, segnali che non sappiamo leggere. Meglio ritrovare la calma, soffermarsi un attimo su ciò che è accaduto e seguire l’evoluzione naturale dei cambiamenti fisiologici.

“La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio. E tu senza dirmi niente hai trovato il coraggio.” Grazie Julio, ci hai tolto le palabras di bocca!

“Todo en marcha”

La lezione di spagnolo prosegue con un piccolo aggiornamento su Geotierre, azienda bergamasca che produce diffusori a bolle, piccola eccellenza italiana con una grande tecnologia proprietaria, per cui abbiamo intrapreso lo sviluppo commerciale nei mercati esteri. È arrivato un grosso ordine dalla Spagna, l’entusiasmo in azienda è alle stelle. È solo l’inizio di un percorso, ma lo spirito latino ci ha già conquistati. La mail di conferma si concludeva con “todo en marcha”, che detto dal cliente di un cliente vale più di mille parole. Avanti tutta!

La fibra delle PMI, ovvero Puntare ai Mercati Internazionali

È questa l'energia che ricerchiamo in ogni nostro progetto: è questa la fibra di cui siamo fatti. Che ci permette di dare una "marcha" in più ai clienti che si affidano a noi per espandere il proprio business sui mercati internazionali, come Fibrocev. Fibrocev è una piccola realtà che produce fibre in metallo e polimeriche per rinforzare il calcestruzzo e che tra gli enormi competitor del settore si fa valere come un moderno Davide contro Golia. Per loro stiamo portando avanti un'attività di lead generation in Spagna, Francia, Germania, Polonia, Croazia e Ungheria.

Il risultato? Clienti acquisiti che hanno già sottoposto ordini, potenziali clienti inoltrati all’azienda e diverse manifestazioni d'interesse da approfondire. La dimostrazione che quando si è fatti di fibra buona si può davvero fare la differenza.

È solo strategia di marketing

Il cambiamento è la chiave di lettura del presente, del passato e del futuro. Leggere i segnali del cambiamento ci aiuta a prevenire che il passato torni con l’arroganza del “si stava meglio prima” o che il futuro non inceda cauto con la supponenza del “che ne sanno i nuovi”. Capire quando è il momento di mollare il colpo per affondarne uno più forte, e quando invece tenere duro perché con fibra e tenacia il risultato arriva. E cosa ripaga adesso? Prima di tutto la visione. Saper guardare oltre a dove si può arrivare. Lo spirito che guida la realizzazione di Chorus Life è sopravvissuto al suo compianto promotore. Senza strategia, sarebbe solo marketing. Senza sogni, non potremmo guardare oltre le stelle.

Cose che ci sono piaciute

  • Di cosa sono fatte le stelle? Un gruppo di galassie che danzano, una nursery galattica che ospita stelle nascenti e stelle massicce molto più grandi del Sole, una nebulosa illuminata da un astro morente e la composizione chimica dell’atmosfera di un pianeta lontano più di mille anni luce, dove potrebbe esserci acqua. Le immagini del James Webb Space Telescope della NASA, il telescopio più complesso e grande mai costruito, lanciato nel Natale 2021, ci mostrano un universo in continuo cambiamento. Immagini talmente straordinarie che c’è chi ha provato a codificarle per colori.

  • Una business school nel metaverso? Philip Kotler, classe 1931, padre del marketing moderno, ha aperto la sua prima business school in Italia… con sede nel metaverso. Uno spazio avanguardistico e tutto proiettato al futuro, che si propone di traghettare le imprese italiane verso il marketing sostenibile e virtuoso. Sono queste le esperienze che ci insegnano che non è mai troppo tardi per iniziare a fare qualcosa. Così come per Dorothea Taylor, 70 anni, che alla batteria non ha nulla da invidiare a Travis Barker dei Blink-182.

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