Nr 55 | Agosto 2025

Escursionismo Pitagorico

7' di lettura

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“La bellezza è mescolare, in giuste proporzioni, il finito e l’infinito”. È una frase attribuita a Platone, che i maturandi del liceo scientifico si sono trovati in seconda prova, nell’esame scritto di maturità di quest’anno. Seguivano grafici, funzioni di secondo grado, equazioni di asintoti e parametri da definire. Matematica e filosofia condividono un legame dai tempi classici di Pitagora e Platone. Cartesio e Pascal in età moderna. La crescente specializzazione del secolo scorso ha portato le discipline verso percorsi divergenti. Una complementarità di vecchia data che il ministero dell’istruzione ha voluto rievocare nelle prove d’esame. Matematica e filosofia, ok… Ma cosa ha a che fare tutto questo con l’escursionismo e con la nostra giornata off estiva? Camminare aiuta il processo analitico, mette in moto i pensieri. La meta diventa quasi irrilevante. Come un problema algebrico, per cui non basta il risultato: va dimostrato, serve il processo.

Camminare in montagna non è coprire una distanza. Non significa viaggiare da un punto A ad un punto B. È la bellezza e la sfida del percorso stesso ad essere essenziale. E nel compierlo… memorizzarlo, approfondirlo, comprenderlo. Semplicemente, viverlo.

Immersi nelle malghe del Pora, nelle Prealpi Orobie, i numeri hanno guidato il nostro cammino attraverso un “trekking al tesoro”, un percorso di orienteering che ha visto tutta MULTI coinvolta in una giornata all’aria aperta, per una ricarica di energia positiva prima della chiusura estiva. Una mappa numerata a guidarci, divisi in squadre, prove ed enigmi da superare in una sfida a tempo. La festa al rifugio a premiare la fatica. Team building, corporate retreat, off-site aziendale, chiamatelo come volete. Una pausa dalla routine d’ufficio per respirare aria fresca, camminare in mezzo ai prati, e goderci panorami mozzafiato.

Orientarsi tra i numeri non è mai stato così rigenerante. Senza troppe informazioni sulla destinazione, l’esperienza è valsa più della strada percorsa. Ma soprattutto esserci e riconnetterci tra noi. Una condivisione che riempie, un cammino in cui il senso lo si coglie strada facendo. Che poi è il significato antico della parola “algebra”... unire e ricomporre!

Numeri generosi sono anche quelli osservati nell’ultimo numero della TUMULTI, per cui ringraziamo chi continua a leggerci e non manca di condividere elogi quando ci incontra. E nel salutarvi, voi come avete chiuso il pre-vacanze?

Il signor Gino e il signor Gigi

Gino, Gelmini, Gegi, Gigi e Gio. No, non è uno scioglilingua per l’estate, ma i protagonisti di un paio di aneddoti che ci hanno fatto ricordare che anche noi, quando siamo troppo impegnati a seguire i numeri e le performance e il fatturato da raggiungere e il semestre da chiudere, rischiamo di perdere per strada vestiti, sensazioni e momenti da vivere.

Come è successo alla nostra Francesca Gelmini. Viaggio di lavoro in Trentino: partenza molto presto, agenda fitta tra Ala, Trento e Rovereto. Abito scelto con cura per gli incontri professionali della giornata. Tutto sotto controllo… finché, salendo e scendendo dall’auto, l’abito non si lacera malamente. Uno squarcio nel tessuto e nel cielo di carta, che rimette in ordine le priorità quando il mio cervello era già proiettato a snocciolare numeri e casi studio. In quel momento di incertezza in mezzo all’autostrada, il bias della solidarietà femminile mi porta a chiedere alle ragazze dell'autogrill, inutilmente. “Ha provato al distributore?” Mi rivolgo scettica al banco della cassa carburanti, dove incontro il signor Gino.

Non solo mi trova ago, filo e spille da balia, ma in un attimo mi inquadra, guarda lo squarcio nell’abito, mi chiede “te sei un’area manager?” (intuendo intelligentemente il contesto verso cui sono diretta e la mancanza di tempo per cucire) e mi propone una soluzione geniale: “graffettiamolo!” Qualche pinzata strategica e outfit e mindset tornano al business, ma con un sorriso, una storia da raccontare e un po’ di fiducia in più nell’umanità.

Secondo aneddoto, un pranzo nello storico localino sardo di Gigi, La Pagnotta, nel centro di Milano, che ha accolto Giovanna e sua figlia (Gio e Gegi) sul finire di una calda giornata milanese. Il signor Gigi ha preso il tavolino giusto, lo ha messo in mezzo alla strada a fondo chiuso e insieme a pochi altri avventori, li ha intrattenuti a suon di malloreddus, pecorino, mirto e battute canzonatorie da gestore alla vecchia maniera, che sa inquadrare alla prima occhiata chi si siede al tavolo e ne ha una per tutti. Non solo uno scontrino da battere, ma una storia semplice che fissa un momento da raccontare.

Uno strappo al vestito, uno strappo alla regola. Due aneddoti che parlano di relazioni, di conoscenza del cliente, della capacità di interpretare i bisogni e le priorità. Storie di fiducia, merce rara al giorno d’oggi, ma che è alla base di ogni relazione, umana e di business. Che a pensarci, non sono poi così diverse.

PMI… ovvero Prime Mediazioni Indimenticabili

La fiducia ha bisogno dei giusti numeri. Si conquista un progetto alla volta, dimostrando competenza e buona disposizione a venirsi incontro per raggiungere gli obiettivi. E al momento del bisogno, spesso i numeri più importanti sono già lì… salvati in rubrica da 15 anni. Come quello di Bertoloni & Botturi, azienda bresciana che si occupa di stampaggio a caldo dell’acciaio, che dopo un primo progetto di sviluppo commerciale nel 2011, oggi è tornata a telefonare in via Locatelli.

Una storia di successo a lungo termine che ha come protagonista Gaia. “È stato uno dei primi clienti che ho seguito da sola, li ho incontrati in fiera diverse volte e oggi li rincontro come Sales Manager di MULTI”.  Un ritorno che è partito grazie al ricordo di una bella sintonia umana e professionale, ma anche grazie ai clienti strategici portati allora che lo sono ancora oggi e che negli anni sono cresciuti.

Dopo un passaggio generazionale, l’azienda aveva bisogno di trovare nuove direzioni di sviluppo e ha chiesto una consulenza a una delle Big 4. Risultato? Tanti numeri, ma meno  sguardo sulle persone e sulla realtà particolare dell’azienda. “Sapete quale è la differenza tra voi e loro?” ci hanno confidato, dopo averci ricontattati, “Si sono seduti al tavolo, hanno guardato i numeri e poi se ne sono andati. Voi invece, dopo averci ascoltati, ci avete chiesto di fare un giro in produzione,”. Per noi

Da questi elementi è nato un nuovo progetto di sviluppo commerciale: 18 mesi di tempo per aiutare Bertoloni & Botturi a trovare nuovi clienti in tutta Europa. Contratto rinnovato con rinnovata consapevolezza. Nuove competenze da spendere, ma con l’approccio di sempre. Pronte a fare i numeri!

Data driven human centric

In un contesto in continua trasformazione come quello di oggi, i dati si moltiplicano fino a rischiare di essere illeggibili. Quello che fa la differenza allora non è averne di più, ma saperli leggere, analizzare e utilizzare nel modo giusto. Le decisioni basate sui dati vanno bene, ma non rischiamo di lasciare sempre indietro qualcosa di non misurabile?

E se i dati diventassero la bussola che ci orienta, ma le persone, l’organizzazione e l’umanità la nostra meta, la nostra stella polare?

Diventare un’organizzazione evoluta significa non solo utilizzare i dati per raggiungere performance eccellenti, ma anche mettere le persone al centro di ogni decisione. Un equilibrio perfetto tra qualità e quantità, tra l’efficienza dei numeri e la creatività dell’individuo per creare un ambiente che non misura il suo successo solo con il fatturato.

Cosa fare in concreto? Per prima cosa, scarica la nostra fanzine! Un vademecum di Futuri Possibili by MULTI!

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Può darsi che interessarsi dei colleghi, organizzare attività di team building o praticare leadership orizzontale basti, ma in ambito di impresa si può fare di più:

  • rendere unica l’esperienza lavorativa e personalizzare il percorso di carriera di ogni collaboratore identificando punti di forza, aree di miglioramento e KPI sfidanti ma raggiungibili;

  • utilizzare i dati per comprendere le esigenze del cliente e misurare la customer satisfaction con indicatori che vanno oltre il semplice fatturato;

  • misurare l’impatto delle attività d’innovazione sull’azienda e sui clienti, definendo obiettivi e priorità coerenti con le risorse disponibili;

  • adottare un approccio sistematico alla raccolta dei dati sugli impatti ambientali, delineare strategie di miglioramento e comunicare i risultati a tutti gli stakeholder.

COSE CHE CI SONO PIACIUTE

  • Story driven, human centric _ Negli ultimi mesi l’AI è stata spesso protagonista di questa rubrica, tra suggestioni creative e nuove possibilità. Ma oggi facciamo un passo indietro - o forse di lato - per fare una riflessione diversa e lasciarci colpire dalla nuova campagna di Polaroid. Al centro, troviamo contenuti anti-tech: un invito chiaro al digital detox, non solo contro l’intelligenza artificiale, ma più in generale contro l’iperconnessione. Un messaggio intenso, che non pretende di rivoluzionare il futuro, ma semplicemente di ricordarci di vivere il presente senza filtri, senza schermi.

  • Nulla è ancora scritto _ Edicola 518 ci ricorda che lo spazio pubblico è, prima di tutto, spazio condiviso. La sua ultima campagna ha previsto l’acquisto di centinaia di superfici destinate all’affissione, trasformate in bacheche a cielo aperto. Manifesti bianchi in tutta Perugia, esposti al passaggio e all’inchiostro di chiunque abbia qualcosa da dire: poesie, polemiche, pensieri, sfregi, visioni, domande. Un invito a non delegare, a non restare spettatori. A credere che il futuro delle nostre città non si scriva da solo, ma che siamo chiamati a scriverlo. Un gesto potente, che profuma di trasgressione gentile e partecipazione attiva.

  • Crisis management con Gwyneth _ Dopo il Coldplaygate, Astronomer avrebbe potuto optare per il silenzio stampa. E invece: Gwyneth Paltrow. Sì, proprio lei, che in un video elegante e divertito, risponde alle presunte domande del web sul brand e i suoi servizi. Un’operazione geniale: ironica, inaspettata, chirurgica nel cavalcare l’onda di gossip e trasformarla in consapevolezza. Il risultato? La crisi diventa contenuto e la narrazione aziendale si arricchisce grazie a un colpo di scena.

  • It’s coming home _ La nuova maglia away del Genoa celebra un viaggio epico: quello del calcio, dalle origini inglesi fino alla sua “casa” italiana. Per raccontarlo, il club lancia una campagna suggestiva, girata per lo più a Stoke Newington, quartiere londinese che ha dato i natali a James Spensley. Un omaggio alle radici del club più antico d’Italia che non guarda solo al passato, ma parla al cuore dei tifosi. Perché questa non è solo una maglia da indossare: è un simbolo da sentire, che ispira fierezza, storia e appartenenza.

MULTI Summer Hits - OUT NOW _ La nostra playlist dell’estate è su Sportify! Un mix (incoerente, ma necessario) di hit da ballare, pezzi da cantare in macchina e guilty pleasure che non ci vergogniamo di amare. È il nostro modo per augurare buona estate e condividere - a modo nostro - la bellezza delle settimane che verranno.

Chiudiamo questa lunga rassegna estiva di “cose che ci sono piaciute” con la notizia più bella, quella di un termine tanto atteso e finalmente giunto. E no, non sono le ferie, ma un dolcissimo nuovo inizio. Benvenuto Filippo e auguri Valentina!

P.S. MULTI mette l’out of office dal 9 al 26 agosto compresi. Ci rivediamo carichi da mercoledì 27. Buone vacanze!

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