Ma se Long John Silver avesse avuto Google Maps?


Federica Riganti

Francesca Pezzoli

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Federica Riganti

Sole. E blu tutto intorno. Sopra, sotto, a dritta, a manca, a poppa e anche a prua. Stiamo cercando un’isola sperduta nel mar delle Antille. “L’isola del tesoro”.

Odore di salsedine, di legno, di ferro e di polvere da sparo. Il Capitano Long John Silver fissa con ostinazione un foglio ingiallito sul tavolaccio: un pugnale e una bussola come fermacarte improvvisati. Fissa il foglio e borbotta, asseconda i movimenti della nave con le anche e borbotta, tira un pugno al tavolo e borbotta. Non è chiaro, non è preciso, tutto quel blu quando invece dovrebbe esserci del verde, del giallo. Afferra il compasso nautico, fa passare tutta la linea tratteggiata, si ferma, altro pugno. La posizione sembra giusta, ma della grossa X, in tutto quel blu, non c’è traccia. E nemmeno della terra da scavare se è per quello.

Ecco: consultare una mappa in un libro di Stevenson è più o meno così. La mappa è gialla, vecchia, poco chiara e in alcuni casi volutamente sbagliata. Il tesoro arriva, forse, dopo mesi di navigazione (o 300 pagine a seconda della metrica), insieme a indigeni, pirati, inglesi e isole caraibiche.

Mentre ora? Ora c’è Google Maps, ed è tutto il contrario. Le mappe devono essere precise, facili da leggere e interpretare, anche quando ci devi mostrare i quasi mille centri estetici di Histomer.

In che modo l’utente userà la mappa del sito? Cercherà solo il centro estetico più vicino a casa sua o vorrà avere un’idea di insieme sulla rete di estetiste che offrono prodotti Histomer? Preferirà esplorare la mappa interattiva zoomando e spostando il cursore, o scegliere un luogo da una serie di menu a tendina?

Queste sono le domande che ci siamo posti nello sviluppare la mappa dei centri estetici che abbiamo da poco messo online sul sito Histomer.

Perché le mappe sono cambiate, gli obiettivi di una mappa anche, ma rimane la necessità di far trovare i luoghi, e i tesori, alle persone. E quando sei sotto il sole de Caraibi il tuo tesoro si chiama Histomer.

Ciao vacanzieri, godetevi le isole sperdute!

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