Daniele Pario Perra. Tra low cost design e creatività spontanea


Giovanna Ricuperati

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Giovanna Ricuperati

In una sera piovosa, parole luminose come stelle. Questa potrebbe essere la sintesi del primo dei cinque incontri con i designer, organizzati da DimoreDesign 2014.

La villa Grismondi Finardi è la cornice perfetta per una chiacchierata tra il designer Daniele Pario Perra, Giacinto di Piertantonio, direttore della GAMeC, e il pubblico che ha sfidato il maltempo pur di assistere all’evento.

Giacinto, il curatore di quello che già è diventato un piccolo master di design, introduce l’artista da lontano. Dove nasca il design e perché sono domande che risalgono nel tempo oltre la rivoluzione industriale e al trinomio “qualità, quantità, basso prezzo”. Il design nasce ogni volta che un uomo cambia le regole della funzionalità ad un oggetto per migliorare il suo adattamento al mondo. Il tutto fatto con un pizzico di estetica. E questo dà speranza, perché non importa che quest’uomo o questa donna siano giovani o vecchi, ricchi o poveri, del Nord o del Sud. Tutti noi possiamo compiere dei piccoli miracoli di design.

Daniele Pario Perra chiama questa capacità propria di ogni essere umano “creatività spontanea”. In poche preziose parole, di fronte ad un bisogno o ad una necessità, semplicemente osservando la realtà che ci circonda, ciascuno di noi è in grado di spezzare le regole convenzionali, di cui rivestiamo gli oggetti, e ne creiamo di nuove.

ToastÈ il caso della signora che è riuscita a fare “selezione della specie” tra piccioni e cardellini, garantendo nutrimento sul suo balcone solo a quest’ultimi. Come? Ha appeso la reticella di plastica, dove si tengono i limoni, al balcone e vi ha riposto un tozzo di pane. Osservando la natura si era accorta che solo gli uccellini più piccoli riescono a mangiare in volo, mentre quelli più grossi, come i piccioni, devono avere un punto d’appoggio per poter beccare il cibo. O ancora c’è una donna che ha attaccato alla maniglia della porta di casa una catenella con una pallina da tennis. Quando il suo cane vuole entrare in casa, morde la palla e, tirandola verso il basso, riesce così ad entrare in casa. Facendo altri esempi, Daniele Pario Perra spiega che tutti questi designers hanno avuto un’intuizione e l’hanno messa in pratica, assumendo una vera e propria posizione politica. Da un lato, infatti, hanno rispettato il detto senechiano che “le buone idee sono patrimonio di tutti” divulgando le loro scoperte a persone che avevano esigenze simili; dall’altro hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco e vedere il mondo con altri occhi.

Iniziato nel 2001, Low Cost Design è il database curato da Daniele Pario Perra che oggi raccoglie quasi 10.000 casi applicati di creatività spontanea. È low cost perché i materiali utilizzati vengono dalla quotidianità come le persone che le realizzano. È design perché il progetto verte attorno alla funzionalità degli oggetti.

Low Cost Design è la storia di un cammino che forse un giorno porterà a compimento il vero ruolo dell’arte, ovvero stimolare le intelligenze a cambiare lo status quo. Sia Giacinto di Pietrantonio, sia Daniele Pario Perra si augurano infatti che la crisi che attraversiamo possa risolversi grazie allo spirito creativo proprio degli Italiani, che è sempre stato in grado di riportare la luce nei tempi bui grazie al loro talento artistico.

Immagine: una fetta di toast appesa nell’armadio ne assorbe l’umidità (Low Cost Design vol. I)

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