Storia di
Niki Lauda,
raccontata da Gaia,
MULTI export manager

07. IL CORAGGIO DI VOLARE

Ho avuto l’onore e la fortuna di lavorare per Niki Lauda alla Lauda Air.
Oggi tutti piangono il grande campione di Formula 1, il campione che riparte dopo un terribile incidente, tornando in pista solo 42 giorni dopo. Che va contro la sua famiglia pur di seguire le sue passioni.

Io piango l’uomo e l’imprenditore.
Dopo aver abbandonato le corse, nel 1979 Niki Lauda fonda Lauda Air, una compagnia aerea con base prima a Vienna e poi nel 1990 a Milano. È una compagnia giovane, io entro nel 1998 a 22 anni e il cabin crew manager è un ragazzo napoletano che non arriva a trent’anni. La divisa non è il classico vestitino da assistente di volo ma jeans e cappellino, sicuramente poco elegante ma riconoscibilissima nel mondo. Ogni equipaggio è composto da 9 persone e non c’è nessuno over 30. A me si apre un mondo.
Lui diventa pilota di aereo e poi Comandante sul Boeing 767, gli piace correre…e non si metterà mai la divisa da comandante!
Ogni volta che pilota lui, in cabina succede il finimondo: quando parte l’annuncio “Buongiorno, qui è il comandante Nikolaus Andrea Lauda”, si sente il boato. In un’epoca in cui i selfie ancora non esistevano tutti, uomini donne e bambini, si mettono in coda per farsi fotografare con lui e in quei momenti lui, che è un uomo timido, torna a essere il grande campione e si concede a tutti.
È un uomo intelligente e molto ironico: la mascotte di bordo, riportata sui giochi per i bambini e regalata come peluche, non è un orsetto ma un topo, Niki the Rat, perché così lui veniva chiamato a causa degli incisivi sporgenti. È un topo orrendo ma gli somiglia.
Quando lui è in equipaggio, ti avvisano una settimana prima perché tutto deve essere perfetto; è attentissimo a tutto, ossessionato dalla perfezione: sale a bordo, entra in cabina senza dire niente, ma il giorno dopo escono memo pieni di regole e procedure per migliorare il servizio. A bordo non esistono stoviglie di plastica, tutta porcellana, sia in economy che in business perché “Service is our success” è il grido di battaglia e il payoff Lauda Air.

Per me è un mito! Un uomo nato ricco ma che è andato contro la famiglia per seguire le sue passioni, con CORAGGIO; ha gareggiato, vinto tanto, poi l’incidente e la resurrezione. Smette di correre e diventa imprenditore, fondando una compagnia innovativa. Diventa pilota e va avanti, con coraggio.
Oggi la mia bacheca Facebook è piena di messaggi di cordoglio dei miei ex colleghi che ricordano lui ma soprattutto la sua capacità di creare un’azienda e un crew che ancora oggi, a distanza di 20 anni e pur essendo dispersa in tutto il mondo, si sente parte di un’unica grande famiglia.

Aggiungo solo una cosa: mi sono sentita spesso dire che fare l’assistente di volo è come fare la cameriera. È vero. Ma io a 25 anni ero già fuori casa da 3 anni, stavo a contatto ogni volo per 10 ore con 300 persone, ognuna con le sue esigenze ma anche con la propria storia da raccontare, potevo continuare a studiare grazie al tempo libero in sosta, visitare paesi nuovi e grazie a un ottimo stipendio comprarmi una casa. Ma soprattutto lavoravo ogni volo con un crew diverso e con persone diverse (per nazionalità, cultura, religione, colore della pelle) con cui poi condividevo giornate intere in sosta e questa è stata la vera scuola multi culturale che mi ha formato. E per questo io sarò grata per sempre a Niki Lauda, anche da cameriera.

MULTI
#coraggiodavendere

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