Storia di
Giacomo Costantino Beltrami
raccontata da Leone,
MULTI comunicazione

05. IL CORAGGIO CONTROCORRENTE

La vera curiosità non è l’ombrellino rosso, cioè l’ironia con cui ha affrontato gli irochesi, e ha permesso a questo esploratore bergamasco di essere 200 anni fa il primo uomo bianco a entrare in contatto con i nativi americani, e di diventarne amico, e di scoprire le sorgenti del Mississipi-Missouri, e di essere l’autore del vocabolario sioux-inglese, e di ispirare con il resoconto delle sue avventure il romanzo fondativo americano, “L’ultimo dei Mohicani”.

La vera domanda non è come abbia fatto a morire di vecchiaia, dopo essersi ripetutamente visto morto (i lupi, il grizzly, il salto della cascata, il palo della tortura dei Lakota, e in precedenza un naufragio in Groenlandia, e prima ancora il patibolo in Italia) o come abbia fatto a portare a casa, a Bergamo, una nave carica di reperti che oggi costituisce la più importante raccolta etnografica sui nativi americani.

Ciò che resta inspiegabile di questo personaggio, perfetta icona della multi-culturalità ambientalista, non è l’incredibile biografia, che lo portò ultraquarantenne a mollare tutto e partire per l’America, dopo la morte improvvisa del suo grande amore, Giulia de Medici, e a diventare un esploratore solitario in cerca della wilderness, lui che era un intellettuale, e a Firenze frequentava gente come Alfieri, Byron, Lamartine, Chateaubriand, Foscolo e Canova.

Il fatto scandaloso non sono i grandi onori a lui tributati dagli Stati Uniti, che gli intitolarono una contea (fu amico del presidente Monroe, di Jefferson e La Fayette) o dalla Francia o dalla Gran Bretagna che al suo ritorno lo accolsero nelle più importanti società scientifiche per le sue fondamentali opere “La Dècouverte des sources du Mississippi” e “The Pilgrimage in Europe and America” ma soprattutto “L’Italie et l’Europe”, libri messi all’indice dalla Chiesa e proibiti in Italia, nonostante le ripetute lettere che scrisse a Pio IX, che non rispose mai.

Il fatto veramente inquietante riguardo a questo bergamasco di buona famiglia, scappato di casa a 18 anni per unirsi ai rivoluzionari che piantarono l’albero della libertà in piazza Vecchia e poi diventato, andando sempre controcorrente, un gigante della storia (considerato un precursore dell’etnografia e dell’antropologia dalla comunità scientifica; un padre della patria dagli americani, venerato ancora oggi dalla nazione indiana con il nome di Washichu Honska, cioè uomo bianco grande, alto e buono) il fatto inquietante, dicevamo, e anche scandaloso, e davvero inspiegabile, è che Giacomo Costantino Beltrami sia praticamente sconosciuto in patria, e quasi totalmente dimenticato nella sua città.
Troviamo il coraggio di riscoprirlo.

MULTI
#coraggiodavendere

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