N. 26 | Marzo 2023

Disconnecting people

6' di lettura

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Ci sono melodie che si legano indissolubilmente alla nostra memoria. Si attaccano ai nostri ricordi, a momenti della nostra vita, ci connettono a ciò che eravamo. Una di queste è Gran Vals, del compositore Francisco Tárrega. O più comunemente nota come “Nokia Tune”.

Ed è subito millennial revival! L’indistruttibile 3310, la batteria infinita, le partite a Snake, e quel “connecting people” che ci dava il benvenuto nel piccolo schermo bicolor.

Nelle scorse settimane Nokia ha annunciato il suo rebranding, presentando un nuovo logo. Un cambio radicale, che sceglie di non evolvere quello precedente, in uso da 60 anni, ma di archiviarlo definitivamente, scatenando il disappunto di più generazioni.

Bello, non bello, funzionale, strategico. Ci siamo interrogati sul valore di questo rebranding. Può uno status symbol condizionare il rinnovo di una identità?

Nokia ha una storia pazzesca. Attività nata nel 1865 in Finlandia per la produzione di cellulosa, comprata da una azienda produttrice di stivali in gomma e maschere antigas, riconvertita nella produzione di cavi e apparecchiature radio. Poi la grande avventura dagli anni ‘60 nei dispositivi elettronici. Oggi però Nokia è molto altro ed è un brand b2b. Si occupa di reti cloud e infrastrutture, ricerca e sviluppo di nuove tecnologie. E quel logo, quella suoneria, quel “connecting people”, evidentemente, le stavano stretti.

La strategia ha guidato il cambiamento. Con un po’ di coraggio, ma ancor più con competenza per sintetizzare cosa è oggi l’azienda attraverso caratteri, colori e toni. Una mossa che spiana la strada. Il futuro del brand adesso è tutto da costruire.

Meglio fatto che perfetto

Quand’è l’ora di cambiare? Quali sono i passi giusti per stare al passo? Come fare nel caos dell’everyday business ad occuparsi anche di innovazione? “Waiting for perfect is never as smart as making progress” ci insegna Seth Godin, autorevole pensatore nell'attuale panorama dell'economia e del management. “Meglio fatto che perfetto”, diremmo noi, nell’ottica del continuous improvement.

E allora corriamo alla ricerca di tecniche consolidate e metodologie sperimentali che ci permettono di definire processi efficaci ed efficienti.

Come quella studiata da Curtis R. Carlson, manager e imprenditore americano che, partendo dalla sua esperienza come AD di SRI International - Istituto di ricerca tecnologica americano, ha sviluppato un metodo per creare valore con innovazioni d’impatto, in una logica di apprendimento attivo. Il cuore è appunto la partecipazione attiva del team: confronti frequenti, lavoro di squadra e, soprattutto, iterazione continua. Non un unico grande sforzo in cui tutto si ferma per poi cambiare, ma un costante interrogarsi, mettere in discussione costruttiva il proprio progetto, prodotto, servizio. Sono infatti i feedback ben direzionati, colti e messi a terra a permettere la vera magia del passo in avanti, in modo “quasi” naturale, ma “sicuramente” efficace. Come ci racconta un altro pensatore visionario come Simon Sinek.

Oltre il traguardo

Cosa fare quando l’obiettivo prefissato è stato raggiunto e anzi già superato? Quando si guarda ai chilometri percorsi, ai risultati ottenuti, la corsa continua, bisogna pianificare gli allenamenti successivi. Prepararsi alla prossima gara. Uno stimolo che ci siamo dati insieme a Magnetti Building, storica azienda di Carvico nel settore dell’edilizia prefabbricata. Una partnership di lunga data, rinnovata anche a seguito dell’acquisizione da parte del Gruppo Grigolin, lo scorso anno. Dopotutto, lo dice anche il loro payoff “Allenati a guardare il futuro”. Insieme abbiamo tirato le somme e ci siamo resi conto che avevamo bisogno di trovare una nuova chiave di lettura - un nuovo piano di allenamento. Con questo intento abbiamo selezionato alcuni temi e li abbiamo approfonditi nel corso di una serie di interviste con figure chiave dell’azienda, da valorizzare nel prossimo piano editoriale.

Il risultato ha superato le nostre aspettative: oltre alle pagine e pagine di appunti, abbiamo raccolto un rinnovato entusiasmo negli occhi e nelle parole degli intervistati. Testimonianze di partecipazione, volontà di esplorare nuove idee e nuove direzioni. Il coraggio di chi sa rimettersi in pista e continuare a stare al passo senza mai fermarsi.

M&A ovvero Motivation & Affinity

Empatia, allineamento, sintonia, sensibilità: tutti aspetti chiave di una relazione di successo. Era il 2014 quando Bryan Kramer, noto business strategist americano, aveva introdotto il cambio di paradigma da Business-to-Business a Human-to-Human.

Dietro le persone giuridiche ci sono persone fisiche, non va mai dimenticato. Soprattutto quando il tavolo è quello strategico della governance e della crescita aziendale. Nessuna decisione è frutto di pura razionalità.

Ne abbiamo ritrovato conferma presso un’importante azienda tedesca del settore chimico, interessata a rafforzare la propria presenza sul mercato italiano, puntando ad una crescita per acquisizione. L’interesse è quello di identificare sul mercato il giusto partner “interessato a far crescere la propria azienda al fianco di un grande gruppo”.

Non una mera azione finanziaria, non si tratta solo di “mergers and acquisitions”, ma un’operazione strategica di crescita congiunta, in una logica win-win, dove il filo rosso sono i valori e l’approccio.

Noi ci mettiamo il nostro metodo: mappatura, profilazione e contatto one-to-one con  l’intelligenza emotiva necessaria per affiancare passaggi delicati di sviluppo delle aziende che coinvolgono più di ogni altro le persone, i loro desideri e le loro aspettative. E così nasce  un nuovo prodotto MULTI (con l’utilizzo di un vecchio metodo): supportare società di M&A o aziende nella fase di individuazione del giusto partner e adottare il miglior approccio possibile per farle sedere ad un tavolo di discussione.

Le tagliatelle con le PMI, ovvero Pranzare a Missione Intrapresa

Immaginate un progetto di quelli che durano per tanti mesi, con molte fasi da rispettare, una pianificazione incalzante. E poi, ad un certo punto, si affaccia quella consapevolezza di aver raggiunto l’obiettivo prefissato. Quale profumo abbinereste a questa sensazione di conquista? Noi quello delle tagliatelle al ragù!
Ma facciamo un passo indietro. Il viaggio parte da Bologna, dove ha sede BDB srl, azienda specializzata nelle lavorazioni di fresatura con 65 anni di storia e tanta voglia di crescere. Dopo aver conquistato un importante ruolo nel mercato locale, BDB si è posta l’obiettivo di cercare nuovi prospect in Germania e Svizzera. Noi li abbiamo supportati in questa attività di sviluppo commerciale con la ricerca, il contatto e la proposta commerciale, comprese attività di pre e post fiera.

Per stemperare “l’ansia da prestazione” dovuta all’approccio meticoloso e puntiglioso dei contatti tedeschi, i titolari hanno pensato di invitarci in un luogo tipico della loro zona, il ristorante Ballarini, per gustare in compagnia un piatto di tagliatelle semplicemente favoloso!

Dal ragù al bambù

Si è conclusa poche settimane fa MyPlant & Garden, la fiera di riferimento dell’ortoflorovivaismo italiano. E noi l’abbiamo aiutata a fiorire! Abbiamo affiancato gli organizzatori nello scouting di buyer nell’area DACH, portando una delegazione di cinque buyer, e nella promozione dei visitatori sul mercato tedesco, con un’azione incrociata DEM e social paid adv. Per poi raccoglierne i frutti, i complimenti dei nostri diversi interlocutori! Dai buyer invitati, che hanno apprezzato l’organizzazione, i trasporti, la sistemazione, il servizio interpreti e la facilitazione delle attività di fiera, agli organizzatori, che ci hanno ringraziato per “l’impegno e la collaborazione nel ricercare e invitare profili di qualità”.

Insieme ai complimenti e a qualche fiore, noi ci siamo portati a casa la soddisfazione per aver contribuito al successo della fiera (oltre 23mila presenze), oltre a questa bellissima foto ricordo!

Cose che ci sono piaciute

  • Voci inedite a Villa D’Almé per la Giornata internazionale dei diritti della donna. Quante volte vorremmo farci sentire, ma finiamo per cedere alla vocina interiore che ci dice “non è poi così importante”? Quante volte rinunciamo ancora prima di provarci? Lo scorso 8 marzo una voce MULTI era presente sul palco di “Inedite”, uno spettacolo in collaborazione con Eppen, L’Eco di Bergamo e Bergamo TV che ha dato voce a giornaliste, direttrici, autiste di autobus che troppo spesso vengono sminuite, tacciate, censurate. E che, per una volta, sono state ascoltate in religioso silenzio. Puoi vederlo qui.

  • Tutto, dappertutto e tutto in una volta. È la traduzione più o meno letterale di Everything Everywhere All at Once, film acclamato agli Academy Awards 2023 e vincitore di ben 7 statuette. Parlando delle sfide della gestione di situazioni complesse con semplicità, quest’anno il premio Oscar non poteva non andare ad uno dei progetti più coraggiosi, originali e meglio riusciti dell’anno. In un viaggio multidimensionale tra tasse da pagare, arti marziali e rapporti madre-figlia da ricucire, razionalità e cuore vanno di pari passo, e l’inclusione ci insegna che non dobbiamo essere tutti uguali, ma possiamo vivere bene anche se tutti diversi.

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